RADICA-(LA)-MENTE
"Forse stai cercando tra i rami ciò che è visibile solo alla radice.”
-Rumi-
Cosa rappresentano le radici nel nostro andare nel mondo?
Quante volte ci è capitato di pensare a noi stessi come parte di un racconto più ampio e collegato?
Quante volte ci siamo sentiti simili ad un albero fratto di rami, radici e tronco ?
Purtroppo non abbastanza.
Siamo entrati in una società che porta avanti i valori della separazione, della diffidenza, del “mors tua vita mea”, e tutte le in-formazioni ricevute, consapevolmente o inconsapevolmente, vanno in quella direzione.
Ogni volta che ci siamo trovati, o ci troviamo, davanti a grandi Iniziazioni della Vita, momenti in cui si passa attraverso una porta stretta dove puoi portare con te solo l’ Essenza di ciò che sei, il senso di solitudine, incapacità ( intesa come mancanza di spazio), avvilimento e’ spesso tutto quello che ci fa compagnia. E ci consiglia. E ci guida. E ci ferma.
Il valore delle radici è chiaro e semplice, riconnettersi con quella parte di noi che non ci è visibile, e che al contempo è la nostra solidità, il luogo da cui sale la linfa che s’incontra con la Luce del visibile, noi, proprio come gli alberi, se non abbiamo radici forti saremo sempre dipendenti dal nutrimento che arriva dalle mani di qualcun altro. Rischio la morte per mancanza di acqua, di cure.
Radicare la mente e’ il primo passo per affermare noi stessi nella Vita, custodi dei racconti degli esseri umani che ci hanno preceduto e grazie ai quali possiamo esistere. Ancora più importante il passo successivo, ossia diventare consapevoli delle azioni che saranno i racconti che lasceremo a chi arriverà dopo di noi.
Così la mente inizia a realizzare di essere parte di un qualcosa più grande, parte di un gruppo, da cui attingere Forza , Consapevolezza, Consolazione, Presenza, e l’abilità a rispondere anche per loro.
“Quello che non è stato fatto, farò”.
Mi capita sovente di trovare un profondo coraggio quando penso alle rinunce ed ai fallimenti delle mie antenate ed antenati, rinunce e fallimenti per il modo di vedere la realtà adesso ma che, molto probabilmente, loro non avevano neanche gli strumenti per immaginare. Probabilmente riuscivano a sognarlo, in silenzio, senza azzardarsi a metterlo in parole, il rischio era la Vita.
E allora mi radico, porto la mia mente a radicarsi sempre più, in modo da poter dialogare con loro, i miei antenati e le mie antenate, e lascio che anche loro passano godere dei miei sforzi, delle mie vittorie, dei miei fallimenti, delle mie scelte.
E dico loro: “ Lo faccio anche in vostro onore.”